Calvizie: forse non tutti sanno che…
In una lunga pubblicazione alcuni ricercatori ricostruiscono il quadro delle acquisizioni scientifiche più recenti riguardo alle forme più comuni di calvizie. Ci soffermiamo su alcune di queste acquisizioni che ci sono sembrate meno conosciute da chi si interessa dell’argomento.
100 mila capelli
Su uno scalpo sano ci sono in media circa 100 mila capelli. E’ quindi normale perderne da 100 a 150 al giorno. Poiché alcuni capelli sono in fase di crescita e altri sono in fase di riposo o di caduta, la densità e il numero di capelli restano stabili. La fase di crescita, detta anagen, è la più lunga del ciclo del capelli e dura dai 2 agli 8 anni. La lunghezza dei capelli in assenza di un taglio corrisponde direttamente alla lunghezza della fase anagen.
Durata delle fasi
La lunghezza della fase anagen diminuisce con l’età, quindi col tempo si avranno capelli più deboli e radi. Con l’età diminuiscono anche i follicoli che in un dato momento sono in fase anagen. La fase di involuzione, detta catagen, che segue l’anagen e precede il telogen dura 2-3 settimane. Pertanto in uno scalpo sano solo il 9% circa dei capelli è in fase telogen, contro il 40-50% dei peli del corpo.
Fig.1: le fasi del ciclo dei follicoli di peli e capelli.
Bilanciamento A/T
Nello scalpo sano il rapporto tra anagen e telogen è va da 14:1 sino a 12:1. Nell’alopecia areata il rapporto varia da 6:4 a 5:5 e in alcuni casi i telogen superano gli anagen. Nella calvizie comune sia maschile che femminile il rapporto è di 5:1. Nel telogen effluvium il rapporto è di 8:1.
Le varie forme di alopecia sono quindi fondamentalmente caratterizzate da uno squilibrio tra anagen e telogen.
Approccio meccanicistico
È importante capire che una serie di fattori può aumentare la transizione da anagen a telogen, favorendo la caduta dei capelli. Viceversa, altri fattori e alcuni trattamenti possono aumentare la transizione da telogen ad anagen, favorendo la crescita dei capelli.
Fattori negativi
I fattori negativi sono quelli che favoriscono la perdita dei capelli. Pertanto, secondo questo approccio, favoriscono la transizione da anagen a telogen. Si tratta dell’infiammazione, degli ormoni, dello stress, della carenze nutrizionali, del sonno insufficiente.
Infiammazione
Numerosi sono gli studi che hanno dimostrato che nei vari tipi di calvizie sono coinvolti fattori infiammatori a livello del follicolo. In particolare ci soffermiamo sulla cosiddetta «sostanza P» che molti studi hanno individuato come la sostanza che porta alla alopecia da stress. L’alopecia da stress o psicogena spesso si sovrappone alla calvizie comune.
Fig.2: la perdita diffusa di capelli può essere l’unico segno mostrato da una disfunzione tiroidea.
Ormoni
Tiroidei
Ipo- e ipertiroidismo possono provocare una perdita di capelli reversibile e diffusa. Inoltre possono promuovere la transizione prematura dall’anagen al telogen, con conseguente telogen effluvium. In effetti, la perdita diffusa di capelli può essere l’unico segno mostrato da una disfunzione tiroidea. Secondo uno studio clinico la disfunzione tiroidea, è più frequente nell’alopecia areata e nel telogen effluvium rispettivamente tra i pazienti di età tra 0-20 anni e tra 21-40 anni. Si riscontra poi nei pazienti sempre affetti di areata e di calvizie comune sopra i 40 anni. Una maggiore associazione tra disfunzione tiroidea e calvizie è stata osservata proprio con l’aumentare dell’età.
DHT
C’è ancora qualcosa da scoprire sul DHT il principale androgeno coinvolto nella calvizie comune? Conviene forse solo rammentare uno studio che indica per gli uomini soggetti a calvizie una maggiore attività della 5 alfa reduttasi e del recettore AR nei follicoli.
Rapporto Testosterone/Estrogeni
Il testosterone è l’androgeno principale e il precursore del DHT quindi ha effetti negativi nella calvizie. Al contrario gli estrogeni, i principali ormoni sessuali femminili, sembrano favorire la crescita dei capelli. Tuttavia molti specialisti ritengono che più che con l’aumento in valore assoluto degli estrogeni la crescita dei capelli sia favorita dal rapporto tra testosterone ed estrogeni. Questo apparente paradosso può essere spiegato dal fatto che l’estrogeno più potente, l’estradiolo, deriva dal testosterone. L’androgeno viene infatti trasformato in estrogeno grazie all’enzima aromatasi. Questo spiegherebbe anche perché spesso i valori assoluti di ciascuno di questi due ormoni non sono correlati al manifestarsi della calvizie.
Stress
La pubblicazione si dedica in particolar modo al ruolo del cortisolo sui capelli. L’ormone prodotto in situazioni di stress secondo alcuni studi impoverirebbe i follicoli dei proteoglicani. Il ketoconazolo viene individuato come agente anti-cortisolo efficace.
A nostro avviso, queste indicazioni non tengono conto del fatto che il cortisolo, col nome di idrocortisone, viene invece utilizzato con successo contro gli effluvi e non solo. Il ketoconazolo peraltro ha azione anche antiandrogena.
Fig.3: l’idrocortisone come altri corticosteroidi è efficace contro gli effluvi e le infiammazioni.
Carenze nutrizionali
Aminoacidi e proteine
Secondo uno studio clinico la carenza di aminoacidi essenziali come istidina, leucina e valina è risultata comune in vari tipi di alopecia. In particolare, più del 90% dei soggetti con calvizie comune maschile e il 77,8% di quelli con telogen effluvio presentavano una carenza di istidina. Il 98,2% dei pazienti con effluvio e con calvizie comune femminile presentavano carenza di leucina. Tra gli aminoacidi non essenziali in 9 pazienti su 10 di qualsiasi tipo di aopecia risultava una carenza di alanina. Mentre circa la metà dei pazienti mostrava carenza di cisteina.
Acidi grassi
Alcuni acidi grassi insaturi sono anti-dht ed emulano finasteride, anche se con minore efficacia. Uno studio su 120 donne ha mostrato che l’integrazione con acidi grassi omega 3 e 6 e antiossidanti ha ridotto la percentuali di capelli in fase telogen.
Vitamina A
Si tratta di una vitamina che può provocare la caduta dei capelli con degli eccessi di integrazione. L’acido retinoico, un suo metabolita, regola le cellule staminali del follicolo con dosi basse e con dosi elevate, ma non medie. La carenza di questa vitamina non è associata direttamente con la perdita dei capelli.
Vitamine B
Tutto il gruppo di vitamine B è considerato molto utile per la salute dei capelli. La biotina per i ricercatori più che favorire la crescita dei capelli ne favorisce la resistenza.
Vitamina D
Uno studio recente ha mostrato che i soggetti con calvizie comune hanno livelli più bassi di vitamina D nel sangue rispetto ai soggetti sani. Un altro studio ha mostrato l’efficacia contro la calvizie femminile della vitamina D se usata insieme al minoxidil topico. Ne incrementa infatti l’effficacia rispetto al minoxidil usato da solo. Mentre da sola non porta a miglioramenti significativi.
Vitamina E
Ci sono studi che mostrano l’efficacia di questa vitamina contro la calvizie comune maschile nella forma dei tocotrienoli. Gli eccessi di questa vitamina oltre ad esporre al pericolo di emorragie, riducono i livelli di ormoni tiroidei che abbiamo visto essere utili per i capelli.
Minerali
E’ nota l’utilità per i capelli e contro la loro caduta di minerali come il ferro, lo zinco e il rame. Più dibattuto è il ruolo del selenio, che però in sperimentazione sull’uomo ha dato ripigmentazione e miglioramento dell’alopecia.
Fig.4: Il sonno è importante per i capelli, la melatonina può aiutarne la qualità.
Sonno insufficiente
La carenza di sonno è stata associata a un aumento del rischio e della gravità dei vari tipi di alopecia tra cui l’areata e la calvizie comune. E’ anche stato riscontrato che i soggetti affetti da alopecia presentano una ridotta qualità del sonno rispetto al gruppo di controllo.Uno studio del 2022 ha analizzato la prevalenza delle anormalità del sonno in 223 pazienti con calvizie comune maschile e 223 soggetti di controllo. Gli autori hanno trovato un’associazione significativa tra calvizie grave e il tempo di sonno totale quando è inferiore o uguale a sei ore.
Fattori positivi
I fattori positivi sono quelli che favoriscono la crescita dei capelli. Pertanto, secondo questo approccio, favoriscono la transizione da telogen ad anagen. Secondo gli autori si tratta dell’aumento del flusso sanguigno, della stimolazione diretta dei follicoli e dei fattori di crescita.
Flusso sanguigno
Massaggio dello scalpo
Uno studio del 2016 ha valutato l’effetto di un massaggio giornaliero standardizzato di 4 minuti del cuoio capelluto per 24 settimane su nove uomini sani. Gli autori hanno riscontrato che il massaggio dello scalpo fa aumentare lo spessore dei capelli. Aumenta inoltre l’espressione 2655 geni e diminuisce l’espressione di 2823 geni. Vengono aumentati alcuni geni legati al ciclo pilifero, mentre l’IL6, legato alla perdita dei capelli, è tra quelli che diminuiscono.
Minoxidil*
Il minoxidil è il noto farmaco topico anticalvizie su cui è stato detto quasi tutto.
In questa pubblicazione vengono evidenziate alcune informazioni di cui non tutti potrebbero averne conoscenza. L’azione finale del minoxidil sarebbe proprio quella di prolungare l’anagen. Tuttavia uno studio mostra che questo farmaco aumenterebbe la sintesi del DNA dei follicoli in anagen, piuttosto che prolungarlo. Secondo alcuni studi la soluzione al 2% e quella al 5% sarebbero equivalenti per efficacia. Più efficace di queste due formulazioni topiche sarebbe l’assunzione di 5 mg al giorno di minoxidil orale.
Il minoxidil orale è consigliato per chi non ha risultati con la formulazione topica. Tuttavia l’orale può dare effetti collaterali indesiderati. Si stanno pertanto sviluppando delle formulazioni topiche speciali per aumentare l’efficacia del farmaco. Una di queste formulazioni è a base di microaghi dissolventi di acido ialuronico. Un’altra formulazione a base di cristalli liquidi ha mostrato un’efficacia più che doppia rispetto alla formulazione classica al 5%.
HIF-1alfa*
Questo fattore legato all’ipossia (carenza di ossigeno) sta alla base del prodotto Neogenic di L’Oreal, lanciato anni fa. E’ stato riscoperto da uno studio uscito poco prima di questa pubblicazione. Questo ha valutato l’effetto del fattore di rinforzo HIF (HSF) su vari parametri dei capelli. Venti soggetti, quattro donne e sedici uomini, sono stati sottoposti a un’applicazione una volta di HSF per nove mesi. Gli autori hanno osservato un aumento del 7,2% dello spessore dei capelli, del 14,3% della densità dei capelli e del 20,3% della lucentezza e dell’elasticità. L’area del test ha registrato un aumento medio della percentuale di capelli anagen dell’8,0%. e una diminuzione percentuale media dei capelli telogen del 14,0%.
*Si noti che nella pubblicazione sia la voce «minoxidil» che HIF-1alfa vengono messe sotto il paragrafo «Flusso sanguigno», ma il minoxidil pare agire comunque in altro modo, mentre l’HIF-1alfa agisce sulle cellule staminali in condizioni di scarsità di ossigeno, quindi con flusso sanguigno ridotto.
Fig.5: diversi attivi naturali sono risultati utili contro i vari tipi di alopecia.
Stimolazione diretta del follicolo
Sostanze naturali
La pubblicazione non elenca sostanze naturali perlopiù già note per la loro azione sulla crescita dei capelli. Forse però non tutti conoscono gli studi sugli estratti del gelso bianco (Morus alba) di cui uno studio ha evidenziato l’attività di attivazione dell’anagen.
Così come forse non è conosciuta l’attività della quercitina a supporto della funzione mitocondriale e dell’anagen.
Integratori
Ne vengono citati solo due con i relativi studi. Il primo riguarda il prodotto Nutrafol che è un complesso di vitamine, minerali e diverse sostanze naturali. Il secondo l‘olio di semi di zucca che ha uno studio di qualche hanno fa che ne mostrerebbe l’efficacia contro la calvizie.
Fototerapia
La pubblicazione si concentra su uno studio del 2017 sull’utilizzo del laser a bassa intensità sulla calvizie femminile. In questo studio la laserterapia avrebbe mostrato efficacia simile a quella del minoxidil. In una analisi di diversi studi sulla fototerapia laser questa è risultata efficace nell’aumentare la densità della capigliatura affetta da calvizie comune. L’efficacia media rispetto al placebo è risultata pari a poco più del +30%.
Prostaglandine
Vengono citati il Latanoprost e il Bimatoprost i due analoghi delle prostaglandina F2alfa.
Gli studi riguardanti questi attivi hanno mostrato risultati positivi sulla densità dei capelli. Tuttavia per il Latanoprost è stata utilizzata la concentrazione dello 0,1% che ha ancora dei costi proibitivi.
Fig.6: il PRP ha alle spalle molti test clinici che ne stabiliscono l’efficacia.
PRP
Le iniezioni di plasma ricco in piastrine (PRP) sono state oggetto di diversi studi. Sono state fatte almeno tre meta-analisi riguardanti la calvizie comune che hanno valutato il numero di capelli/cm2 prima e dopo il trattamento e in rapporto al placebo. Hanno mostrato incrementi medi che vanno da quasi il +18% sino a quasi il +39%. Una recente meta-analisi ha dimostrato che il PRP nei maschi con calvizie aumenta sia la densità che il diametro dei capelli, mentre nelle femmine solo il diametro. Può essere interessante sapere che la densità dei capelli negli uomini è risultata aumentata in modo significativo solo con il metodo a doppia centrifugazione e non con il metodo a centrifugazione singola.
Infine il ruolo della dieta nei giorni precedenti il prelievo del PRP non è stato ben valutato sebbene secondo uno studio la dieta influisca sulla qualità del PRP.
Conclusioni
Questa pubblicazione punta sull’approccio «meccanicistico» che significa puntare sui fattori che portano dal telogen all’anagen contrastando il passaggio inverso. Si tratta quindi di ottimizzare tutti i fattori in gioco per contrastare la calvizie con la massima efficacia.
PRODOTTI CORRELATI
Revivogen Thickening Conditioner: balsamo condizionante anticaduta per capelli fini. Con Aloe Vera, Olio di Jojoba e di Mandorla.
APPROFONDIMENTI
https://calvizie.net/blog/2021/10/05/effluvio-questo-sconosciuto/
https://calvizie.net/blog/2020/10/07/calvizie-genetica-tutti-gli-ormoni-coinvolti/
https://calvizie.net/blog/2022/11/03/prostaglandine-buone-e-cattive-per-i-capelli/